Studio legale per consulenza legale in caso di appropriazione indebita Options



Il problema sorge nel momento in cui il bene mobile altrui non viene più restituito al legittimo proprietario, nonostante non sussistano più i presupposti for each conservarne il possesso.

Integra il reato di appropriazione indebita il titolare di una società che, ricevuto del denaro da un cliente, avendone la libera disponibilità, gli dia una destinazione totalmente incompatibile con il titolo e le ragioni che giustificano il suo possesso di quella somma, non destinando il denaro alla finalità for every la quale gli period stato consegnato dal predetto cliente.

Il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dall'ordinamento giuridico.

Il peculato rappresenta in assoluto la forma più grave di reato di appropriazione indebita in relazione alla funzione giuridica che occupa la persona che lo compie: l’autore del crimine è infatti un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio che si appropria dei beni dei quali dispone, sfruttando ingiustamente la carica che ricopre.

Ci si potrebbe chiedere se l’appropriazione indebita possa configurarsi con un comportamento omissivo (es. la mancata restituzione della cosa con comportamento sostanzialmente passivo). Si propende per una risposta negativa, for every cui il reato necessita pur sempre di una condotta attiva. Advertisement es. nel caso di ritenzione occorre che vi sia una manifesta volontà di non restituire la cosa accompagnata da motivi pretestuosi, oppure il nascondere la cosa stessa ecc.

Il reato di appropriazione indebita non si realizza solamente con la decisione di impossessarsi di un bene contro la volontà del legittimo proprietario, alla quale si lega l’intenzione di non restituire più il bene, ma può consistere anche:

In tema di appropriazione indebita, l'evento del reato si realizza nel luogo e nel tempo in cui la manifestazione della volontà dell'agente di fare proprio il bene posseduto giunge a conoscenza della persona offesa, e non nel luogo e nel tempo in cui si compie l'azione. (In applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto che, in un'ipotesi in cui l'agente aveva posto all'incasso alcuni assegni ricevuti a titolo di garanzia, informandone telefonicamente il debitore, il reato si fosse perfezionato non nel luogo della negoziazione dei titoli bensì in quello in cui si trovava la persona offesa al momento della ricezione della predetta comunicazione) (

Dunque, una persona dichiarata già recidiva che commette un nuovo reato di appropriazione indebita sarà processata d’ufficio e non potrà cavarsela per il fatto che la vittima non ha sporto querela nei suoi confronti.

Ai fini della delimitazione dei confini tra il reato di furto e quello di appropriazione indebita, possono rientrare nella nozione di possesso vari casi di detenzione, ma deve comunque trattarsi di detenzione "nomine proprio" e non "nomine alieno", come in tutti i casi di persone che abbiano la disponibilità materiale della cosa ad altri appartenente in virtù del rapporto di dipendenza che le lega al titolare del diritto: deve pertanto escludersi possesso in senso penalistico in capo ad un dipendente di una cassa di risparmio con riferimento a titoli di clienti di cui il medesimo abbia la detenzione materiale o browse around this website meramente precaria navigate to this web-site al limitato great di determinate operazioni, non potendo portarli all'esterno se non for every le esigenze connesse a dette operazioni.

Quando l’appropriazione indebita è aggravata? L’appropriazione indebita aggravata si verifica nel caso in cui il reato sia commesso da un soggetto che possedeva il bene a titolo di deposito necessario: è previsto un aumento della pena, ma nell’articolo 646 non viene specificato a quanto ammonta tale incremento.

Secondo la giurisprudenza, la semplice mancata restituzione della cosa non concretizza, di per sé, il delitto di appropriazione indebita, salvo che non si sostanzi (anche) in un atto positivo di disposizione della cosa rivelatore della volontà di dominio [three]. Di conseguenza, non integra il delitto la condotta di colui che trattenga un bene altrui legittimamente detenuto in ragione di un pregresso rapporto obbligatorio, a meno che egli non compia sulla cosa atti di disposizione che rivelino l’intenzione di convertire il possesso in proprietà: così ha stabilito la Corte di Cassazione in relazione alla mancata restituzione delle chiavi dei condomini all’atto delle dimissioni del personale addetto alle pulizie [4].

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Il dolo consiste nella volontà di compiere un atto di disposizione che compete esclusivamente al proprietario. Occorre, altresì, la consapevolezza di avere il possesso della cosa e che la stessa sia di altri. L’uso momentaneo della cosa che non pregiudica i diritti del proprietario, non costituisce reato. La ritenzione della cosa può costituire reato, ma occorre valutare caso for every caso (si pensi all’agente che abbia la volontà di restituire la cosa e abbia il convincimento di poterla restituire subito, o ancora, al soggetto che avendo ricevuto una somma di denaro per consegnarla advert un terzo la adoperi for each un acquisto personale, ma subito dopo la rimpiazzi ed esegua l’incarico con puntualità).

Stabilire quando una cosa, specialmente se fungibile appear il denaro, sia “altrui” (dal punto di vista penale), non è così semplice. Quando la fattispecie penale utilizza un termine che ha una connotazione “tecnica” in un altro ramo del diritto, ci see si aspetta che anche il diritto penale lo assuma con analogo significato, giacché è evidente che - anche e soprattutto - il diritto penale richiede certezza e riconoscibilità. Il legislatore, avendo menzionato il denaro fra i possibili oggetti materiali dell’appropriazione indebita, ha voluto ribadire che for each l’appropriazione indebita non trova applicazione il principio civilistico secondo cui le cose fungibili diventano di proprietà della persona a cui vengono consegnate, a meno che non vengano nettamente individuate.

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